Esistono varie tipologie di carrelli elevatori laterali, a 4 vie, multidirezionali, per operazioni di picking senza considerare i vari optional: ma quali sono gli aspetti da considerare per scegliere la macchina corretta?

Per individuare il carrello elevatore laterale più idoneo alle proprie esigenze, è necessario considerare alcuni aspetti fondamentali. Bisogna infatti ricordarsi che la macchina corretta, va individuata attraverso un’analisi approfondita e non può essere il frutto di una scelta fatta “da catalogo”. Possiamo dire quindi che la progettazione e la configurazione di un carrello elevatore laterale viene fatta sulla base di uno studio che prende in considerazione i seguenti aspetti: ambiente di lavoro, materiale da trasportare e tipo di utilizzo. Generalmente infatti coloro che necessitano di queste tipologie di macchine, operano in magazzini le cui caratteristiche principali non posso essere modificate: un esempio la larghezza delle corsie oppure la lunghezza dei bracci del cantilever e il corridoio di testa.

Le 10 misurazioni e rilevamenti fondamentali

Il commerciale o il tecnico che si appresta ad analizzare l’ambiente di lavoro, all’interno del quale opererà il carrello, deve analizzare e registrare alcuni parametri fondamentali. Andiamo ad elencarli:

  1. Rilevare la larghezza delle corsie di lavoro e di testa, per definire la larghezza massima della macchina (quota B).
  2. Lunghezza dei bracci delle scaffalature cantilever o porta pallet, per definire la lunghezza delle forche e del pianale di carico (quota NB). Forche, pianale di carico e bracci del cantilever generalmente devono avere la stessa lunghezza.
  3. Altezza del primo piano di posa (generalmente il piede del cantilever) per definire la più corretta altezza del pianale di carico (quota Rh) e di conseguenza il tipo di ruote applicabile.
  4. Contare i piani di posa e la distanza tra un piano e l’altro per verificare quanto spazio utile resta disponibile per effettuare le operazioni di presa/deposito del materiale.
  5. Conoscere l’ultimo piano di posa per definire l’altezza di sollevamento delle forche (quota h3), considerando che generalmente si lascia un difetto di circa 200mm per le flessioni dei materiali.
  6. Conoscere lo spazio utile tra l’ultimo piano di posa e il soffitto del magazzino. Questo dato determinerà il tipo di piastra porta forche da utilizzare. Più questo spazio è ridotto e più la piastra porta forche sarà speciale.
  7. Verificare l’interasse tra un braccio e il successivo, per calcolare la corretta lunghezza della piastra porta forche ed evitare interferenze tra la macchina e la scaffalatura durante le fasi di lavoro.
  8. Rilevare il materiale gestito, determinarne le dimensioni e pesi, per confrontarlo con quanto rilevato nel magazzino e scegliere la Serie di prodotti maggiormente indicata.
  9. Rilevare se ci sono passaggi obbligati, come portoni, cancelli ecc, che possono determinare l’ingombro massimo in altezza del montante. Da qui si determina se proporre una colonna DUPLEX o TRIPLEX.
  10. Se il cliente utilizza già un laterale, rilevare il modello, l’anno di costruzione le misure dimensionali e di portata eventuali pregi o difetti che il cliente ha osservato. Serviranno a capire che cosa offrire in rapporto alla concorrenza.

Come individuare il carrello corretto dai rilevamenti

Una volta che i rilevamenti sopraelencati sono stati effettuati, occorre analizzarli e convertirli in parametri che saranno alla base del progetto di realizzazione della macchina. Ma come devono essere interpretati?

Innanzitutto il peso, le dimensioni del materiale e il suo stoccaggio alle varie altezze determinano la portata nominale del carrello e la sua tipologia. La larghezza del corridoio di lavoro, del materiale e il braccio del cantilever determinano invece la lunghezza della forca di carico e conseguentemente il piano di carico stesso. Ricordiamo che sulla base della differenza tra la lunghezza della forca e la larghezza della corsia viene individuato lo spazio utile per il corpo macchina (quota L2) ed eventuali spazi riservati ai rulli di contrasto. Inoltre la misura ottenuta incide sulla scelta del tipo di cabina ottimale (laterale, diagonale, frontale etc.). L’ultimo piano di posa invece condiziona la misura dell’altezza di sollevamento delle forche. Inoltre lo spazio tra la stessa il soffitto del magazzino, in rapporto al materiale, determina l’ingombro e la geometria della piastra porta forche (es. PPF larga continua, a giogo, stretta, speciale etc.). Arrivando poi dell’area di lavoro, l’utilizzo del carrello in ambienti interni o esterni definisce il tipo di gommatura utilizzato dalla macchina. Infine l’impiego e le ore di utilizzo incidono sulla dimensione della batteria che, a sua volta, sarà influenzata dallo spazio calcolato per il corpo macchina L2.